E poi salgono sul pulpito ad impartire lezioni alla destra su coerenza, rispetto nei confronti degli elettori, gestione del potere e poltrone girevoli.
Lo spettacolo che stanno offrendo in questi giorni PD e M5S in regione Campania é a dir poco raccapricciante. De Luca padre, che negli ultimi anni ha sparato politicamente a palle incatenate contro i fintostellati, considerati dei veri e propri “ciucci” ( per rimanere nel capoluogo campano), ha di fatto offerto lo scettro di Governatore all’ex Presidente della Camera, Raffaele Fico. La contropartita ? La nomina di De Luca figlio ( a proposito di parentele), come segretario del PD in Campania.
Da campo largo a Campania allargata é un attimo.
Già immagino i commenti a questo editoriale, che saranno guidati dal più classico del “benaltrismo” come spesso capita per spostare l’attenzione dal campo alla curva. Ma tant’è.
Ormai non si contano più le giravolte di sinistri e fintostellati, il cui unico scopo é continuare nella gestione di un potere, che nella maggior parte dei casi, poco appare ma molto pesa.
Dal tema del 2% sul Pil per le spese militari, prima approvate e poi rinnegate sull’altare del “pacifinto” ( come da definizione del capogruppo alla Camera Bignami) più ridicolo, al doppio mandato, passando per l’autonomia differenziata, dapprima caldeggiata e poi osteggiata.
A fare da contorno, in questa pietanza con un mix di sapori contrastanti tra loro, abbiamo l’unione tra Verdi e sinistri (AVS per gli elettori), con il duo Fratoianni-Bonelli, più intenti a parlare di Palestina e Gaza, che dei risultati ottenuti dal governo su tutti i temi. Lavoro, economia, sicurezza, scuola, immigrazione e formazione su tutti.
Quando questo raramente accade, i dati forniti dalla sinistra non corrispondono ovviamente mai alla realtà, a dimostrazione della poca informazione e scarso studio dei dati.
In tutto questo scenario, unica eccezione, perdonate una citazione locale a dispetto del titolo, é costituita dalla situazione in casa nostra. Con un governo regionale arrivato per caso e per un pugno di voti ( non scordiamolo mai per una visione obbiettiva, che sarebbe stata differente con gli occhiali della vittoria, ma su cui bisogna continuare a lavorare ), che sta dimostrando tutta la sua incapacità politica e di governo, con le criticità che sono ancora lì, in attesa di una soluzione. Sulla decadenza della Presidente Todde, sulle motivazioni e le ricadute conseguenti sul sistema regione, attendiamo il pronunciamento della giustizia.
Anche se un’idea, ovviamente, ce la siamo fatta.